Progetti politici che guardano lontano

Un progetto politico (o anche, semplicemente, elettorale) non dovrebbe essere un programma diviso per punti in cui si promette di fare questo, questo, e quest’altro. Un progetto politico – o un leader che lo incarna – dovrebbe immaginare l’Italia (o anche l’Europa e il mondo) nei prossimi cinque, dieci, venti anni e elaborare gli step necessari per arrivarci.

Credere che un politico debba elencare delle cose che si impegna a fare è sciocco, oltre che miope: non si possono prevedere tutti i problemi che si incontreranno nel corso del cammino amministrativo né le circostanze e i contesti. Un progetto politico dovrebbe perciò essere più un’impostazione di metodo che non di programma: non dire “farò questo e questo” ma “lavorerò in questo modo e questi saranno i principi che mi guideranno”. Il soggetto in questione, poi, dovrebbe dimostrare di essere convincente e capace a gestire lavori assembleari come quelli di una maggioranza parlamentare o consiliare e quelli di una giunta o un governo.

Un progetto politico credibile, dunque, è quello che pensa in grande, che guarda fuori e lontano nel futuro. Solo questo ci potrà tirare fuori dal provincialismo in cui ci stiamo sempre più chiudendo.

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