Articoli

Il salto

Ricordo benissimo quale fu la prima persona che vidi appena entrato nel circolo: era Don Calogero Meta sdraiato su un divanetto vicino al guardaroba. Più in là Don Ignazio e Don Graziano stavano preparando della pittura per pittargli la faccia di rosso, come i socialisti che lui tanto detestava. Ma

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Culture dell’oralità e web 2.0

Trovo che ci siano degli evidenti parallelismi tra le culture fondate sull’oralità e la società che sta venendo a crearsi attraverso l’uso diffuso e massiccio del web 2.0. Nel mondo dell’oralità, biblioteca è la memoria. Ogni evento passato che meriti di essere ricordato è accessibile solo attraverso la memoria di

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Realmente sciatto.

Da ieri mattina, nelle stazioni delle metropolitane di Milano, sono visibili alcuni cartelloni pubblicitari di una marca di caffè ‘dal nome regale’. È facile immaginare quanto questa nobiltà onomastica sia messa in evidenza: grafica e slogan pensati apposta, ma con risultati piuttosto pacchiani. Lo slogan infatti è “realmente buono” con

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Arturo

Lo avevano fatto già passiare una mattinata intera per sistemare tutti quei tavoli, finire la spesa e fare centomila telefonate, quando Michele Scogliamiglio gli fece sapere che sì, al congresso provinciale, i ragazzi di Ronconi l’avrebbero pure portata, la sua candidatura alla segreteria della giovanile del partito, ma che, però,

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Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico. Bertold Brecht, Sul muro, in Brecht, Poesie, a cura di L. Forte, Einaudi, Torino, 2005.   

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Un Travaglio autoerotico

Pare che Travaglio sia stato ricoverato d’urgenza, questa mattina. «Ho esagerato – ha detto – ho davvero esagerato» – commentando l’atrofia muscolare ai genitali da cui è stato gravemente colpito. «La crisi di governo era troppo eccitante: mi sono masturbato 89 volte solo nella giornata di ieri; non riesco a smettere; non ce la

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Progetti politici che guardano lontano

Un progetto politico (o anche, semplicemente, elettorale) non dovrebbe essere un programma diviso per punti in cui si promette di fare questo, questo, e quest’altro. Un progetto politico – o un leader che lo incarna – dovrebbe immaginare l’Italia (o anche l’Europa e il mondo) nei prossimi cinque, dieci, venti

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Politica di confine

Quello socialdemocratico è un pensiero certamente minoritario e marginale in questo contesto storico. E, certamente, il ruolo egemone dell’ideologia mercatista lo tiene ancora più nell’angolo e lo dipinge di vecchio. Purtroppo, però, è altrettanto vero che, specie in Italia, non ci sono figure sufficientemente autorevoli e intelligenti da farlo decollare.

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Quello che ci meritiamo

Per trovare una risposta al perché siamo arrivati al governo Letta partirei dalle parole di Antonio Gramsci: “Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo

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