Le pagine che seguono sono tratte dalla parte finale del romanzo “I fratelli Ashkenazi” di Israel J. Singer, autore ebreo-polacco vissuto tra il 1893 e il 1944. Si tratta di un capitolo dedicato al pogrom di Leopoli del Novembre 1918 a opera di legionari polacchi e civili ucraini. Siamo alla fine della prima guerra mondiale, la Germania è stata sconfitta, l’impero russo si è sfaldato e la Polonia può finalmente affermarsi come nazione. Per questo motivo contende all’Ucraina alcuni territori.
Dall’autodeterminazione dei popoli alla violenza ultranazionalista, tuttavia, il passo è breve, e gli ebrei, spesso vissuti come un corpo estraneo insidiato nel corpo nazionale, sono i primi a farne le spese, soprattutto quando si cerca un capro espiatorio oppure si vuole sfogare violenza repressa. È così che dalla passione nazionalistica si passa alla carneficina antisemita.