Chiese a Marco Kublai: – Tu che esplori intorno e vedi i segni, saprai dirmi verso quale futuro ci spingono i venti propizi. – Per questi porti non saprei tracciare la rotta sulla carta né fissare la data dell’approdo. Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo
“Voici la preuve, s’il en fallait, de la difficulté de faire passer le message de la tolérance, surtout chez ceux qui sont victimes de l’intolérance!” Beonoît Duteurtre, Gaieté parisienne, Gallimard, Collection Folio, 1998, p. 155.
Filologia è quella onorevole arte che esige dal suo cultore soprattutto una cosa, trarsi da parte, lasciarsi tempo, divenire silenzioso, divenire lento, essendo un’arte e una perizia da orafi della parola, che deve compiere un finissimo attento lavoro e non raggiunge nulla se non lo raggiunge lento. Ma proprio per
Viaggiare in autobus è come intraprendere un percorso di pensiero. Osservo la città e ne cerco gli elementi costanti, gli strati, le strutture. La città è fatta come per sovrapposizione di fogli lucidi su una lavagna luminosa. I disegni dei fogli successivi nascondono parti più o meno grandi di quelli
Trovo che ci siano degli evidenti parallelismi tra le culture fondate sull’oralità e la società che sta venendo a crearsi attraverso l’uso diffuso e massiccio del web 2.0. Nel mondo dell’oralità, biblioteca è la memoria. Ogni evento passato che meriti di essere ricordato è accessibile solo attraverso la memoria di
Da ieri mattina, nelle stazioni delle metropolitane di Milano, sono visibili alcuni cartelloni pubblicitari di una marca di caffè ‘dal nome regale’. È facile immaginare quanto questa nobiltà onomastica sia messa in evidenza: grafica e slogan pensati apposta, ma con risultati piuttosto pacchiani. Lo slogan infatti è “realmente buono” con
Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico. Bertold Brecht, Sul muro, in Brecht, Poesie, a cura di L. Forte, Einaudi, Torino, 2005.
Pare che Travaglio sia stato ricoverato d’urgenza, questa mattina. «Ho esagerato – ha detto – ho davvero esagerato» – commentando l’atrofia muscolare ai genitali da cui è stato gravemente colpito. «La crisi di governo era troppo eccitante: mi sono masturbato 89 volte solo nella giornata di ieri; non riesco a smettere; non ce la
“Datemi il conto della lavandaia e vi metto in musica anche quello”.